Rigenerazione ossea guidata (GBR)

L’obbiettivo della rigenerazione ossea guidata (GBR , Guided Bone Regeneration ) consiste nel promuovere la formazione di nuovo osso per ricostruire una cresta alveolare atrofica prima o in concomitanza dell’inserimento impiantare , attraverso materiali riempitivi  e l’utilizzo di membrane sia riassorbibili che non riassorbibili .

I biomateriali Geistlich sono prodotti inerti che vengono da noi utilizzati per sostituire o riparare un tessuto mancante. Possono essere di origine naturale o essere sintetizzati in laboratorio , e sono in grado di interagire con l’organismo umano. I biomateriali, come i sostituti ossei e le membrane in collagene, sono utilizzati regolarmente in odontoiatria rigenerativa così come in ortopedia , per la rigenerazione di ossa e cartilagine . Grazie alla loro affinità con i tessuti umani , questi materiali sono ideali per permettere la formazione di nuovo osso e la guarigione dei tessuti nel corpo umano. Si integrano nell’organismo durante il processo di guarigione oppure vengono progressivamente degradati dai processi metabolici del corpo .

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La sostituzione di denti naturali persi con denti artificiali è oggi                 possibile con gli impianti dentali osteointegrati. Vi sono, però, delle situazioni anatomiche, in cui l’utilizzo di questa soluzione terapeutica non è possibile, a causa della scarsità di volume osseo esistente. Queste situazioni possono essere raggruppate in tre categorie:

  1. Creste alveolari che, dopo la perdita degli elementi dentari, si sono ritirate molto in senso verticale per cui presentano un’altezza ossea insufficiente per l’inserimento degli impianti.
  2. Creste alveolari che, dopo la perdita degli elementi dentari, si sono ritirate molto in senso orizzontale per cui presentano uno spessore non sufficiente per l’inserimento degli impianti.
  3. Presenza di cavità anatomiche all’interno dell’osso che, sottraendo volume osseo, impediscono il posizionamento degli impianti; le suddette cavità possono essere fisiologiche, come nel caso dei seni mascellari e delle cavità nasali, oppure possono essere lacune residuate in seguito a processi patologici quali cisti, ascessi o malformazioni anatomiche.

La suddetta classificazione è esemplificativa e in natura capita spesso che due o più di queste condizioni si sovrappongano.

Per poter utilizzare una soluzione implantologica in questi casi, verso la fine degli anni ottanta furono messe a punto delle tecniche per rigenerare l’osso nelle zone dove era necessario; oggi queste tecniche sono state molto affinate e permettono di risolvere con successo moltissime delle suddette situazioni.

La RIGENERAZIONE OSSEA GUIDATA può essere eseguita contemporaneamente all’inserimento degli impianti quando la quantità di osso preesistente è sufficiente per dare agli impianti stessi una stabilità primaria ottimale: questi interventi vengono denominati in FASE UNICA.

Diversamente vengono denominati in FASE DOPPIA quegli interventi in cui la quantità di osso preesistente è talmente esigua  da impedire il posizionamento  degli impianti: viene effettuato un primo intervento con lo scopo di rigenerare l’osso e un secondo intervento dopo 4-12 mesi in cui si posizionano gli impianti.

Le tecniche di rigenerazione ossea guidata prevedono l’uso di membrane (riassorbibili o non riassorbibili) che posizionate sopra al sito da rigenerare lo isolano dai tessuti connettivali creando un effetto tenda che permette alle cellule dell’osso di colonizzare questo spazio.

Inoltre si è riscontrato un miglioramento dei risultati mettendo al di sotto delle suddette membrane degli innesti di vario tipo fra cui i più utilizzati sono:

INNESTI DI OSSO AUTOLOGO si tratta di innesti di osso che vengono prelevati allo stesso paziente contemporaneamente all’intervento di rigenerazione; il prelievo viene effettuato in zone intraorali in vicinanza al sito ricevente o posteriormente nel mascellare inferiore.

INNESTI ETEROLOGHI possono essere innesti ossei di specie diversa decalcificati, deproteinizzati e liofilizzati, solitamente vengono utilizzati in associazione agli innesti di osso autologo per aumentarne il volume.

Qualsiasi tecnica di rigenerazione ossea guidata comporta delle difficoltà maggiori rispetto all’inserimento di impianti in condizioni ossee ottimali. Questo determina  interventi di durata maggiore con percentuali di successo inferiori.

La percentuale di successo negli interventi di rigenerazione ossea guidata è del 95% nei soggetti non fumatori e scende al 75% nei soggetti fumatori.

Il rischio maggiore in questi interventi è l’infezione dell’innesto effettuato e il periodo in cui questa ha più probabilità di verificarsi è quello immediatamente successivo all’intervento (1° mese). Questa evenienza, che può verificarsi in un 5 % dei casi trattati, a volte può causare la perdita completa dell’innesto e la necessità di rieseguire l’intervento dopo la guarigione . In altri casi può determinare la perdita parziale dell’innesto con risultati più o meno validi.

Altre complicanze minori che possono verificarsi in seguito a questi interventi  sono legate soprattutto alle zone di prelievo osseo: sono rappresentate prevalentemente da gonfiore nei giorni successivi all’intervento e da possibile formazione di ematomi sulla cute delle zone corrispondenti all’intervento con completa guarigione nell’arco di una quindicina di giorni.

Per cercare di ridurre al minimo il rischio di complicanze , il paziente dovrà seguire    scrupolosamente le istruzioni pre e post- operatorie , dovrà recarsi sempre ai controlli previsti e  in caso di dubbi sulla corretta guarigione della zona operata dovrà sempre farsi controllare dal  chirurgo che ha eseguito l’intervento.